DI Grazia De Benedetti

James Bradburne

Cena in Emmaus – Caravaggio
Il virus cambia il mondo? Brera propone un progetto, che rivoluziona il rapporto e la comunicazione con il pubblico. –Il biglietto diventa tessera e il visitatore un socio: una trasformazione del concetto di museo e un’opportunità di avvicinarsi di più alla comunità. “Libertà è partecipazione”: i visitatori non hanno voce, i soci invece sì.-. James Bradburne, direttore della Pinacoteca e della Biblioteca Nazionale Braidense, introduce, con Gaber “Brera Plus+”, un connubio stretto tra visita e approfondimenti online.
La card, gratuita fino al 31 dicembre, dal 2021 si acquista al posto del biglietto e dà diritto alla visita (previa prenotazione) per 3 giorni e all’abbonamento annuale alla nuova piattaforma, che approfondisce l’offerta di Brera e della Braidense: programmi speciali, concerti, dirette in streaming, accoglienza non stop, interviste e molto di più.
Le due offerte sono complementari, la fisica, di fronte alle opere, insostituibile, e l’online, che ne valorizza il contenuto, allargandolo ad altre arti, epoche, vissuti, a conferma che il fulcro della missione di Brera è l’esperienza museale, in ogni sua sfaccettatura.
Nel sito si può stare quanto si vuole, -precisa Bradburne -dà libertà e autonomia. E’ come un treno Milano-Roma, nelle fermate intermedie si può scendere per esplorare . Abbiamo sempre creduto nell’online e il nostro sito è molto apprezzato: gli utenti sono passati da 300 a 300mila, durante la chiusura, e ora sono 10mila al giorno. Obbligati a un minor numero di presenze al museo, queste si spostano sul sito e l’esperienza d’arte si fa più intensa-.
Il “mordi e fuggi” del turismo di massa, non più sostenibile, è crollato. Brera Plus lo sostituisce col turismo responsabile, un modo diverso di concepire il pubblico: un soggetto da ascoltare, perché è suo diritto, e che partecipa alla gestione del museo (prima Assemblea, all’inizio del 2021), perché è patrimonio di tutti.

Biblioteca Nazionale Braidense
-Brera deve appartenere alla sua comunità. -spiega Bradburne. –È la nostra “grande casa”, dove custodiamo i tesori della collettività. È la nostra memoria, il nostro passato, presente e futuro. È parte di ciò che tutti noi siamo. Deve esserci quando ne abbiamo bisogno, per l’ispirazione, la consolazione, l’educazione e la partecipazione. Accessibile, come un parco o un ospedale. Per non essere “elitaria”, deve includere i ricordi di tutti-.
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